Il magnete irresistibile che da millenni attrae gli spettatori allo stadio.
C’era una volta…
Iniziano così le migliori storie, le stesse che ripetiamo ai nostri bambini tutte le sere e che abbiamo ascoltato per anni dai nostri genitori. Le raccontiamo per far addormentare i figli, per calmarli, per attirare la loro attenzione, per ispirarli, per trasmettere un concetto (complesso a volte) con estrema efficacia.
E la loro risposta è spesso “Ancora una!”
Perché “Ancora una”?
Perché questa smania?
Perché anche noi da piccoli non potevamo farne a meno?
Per rispondere a queste domande dobbiamo fare un salto nel passato, dobbiamo tornare in un mondo dove non esiste internet, la televisione, la radio. Non esiste nemmeno la scrittura. Ci siamo solo noi, un focolare in mezzo e la nostra tribù tutta intorno.
È questa la nostra forma di intrattenimento, il nostro “stadio”.
Ecco quando e dove nasce la forma più antica e potente di promozione e di racconto persuasivo.
“Lo storytelling è la prima forma di marketing al Mondo.”
Certo, dobbiamo aspettare qualche migliaio di anni prima di vederlo applicato al mondo del marketing sportivo. A ogni modo, le gesta dei grandi eroi, la storia del proprio popolo, delle battaglie, delle vittorie, delle sofferenze, delle grandi invenzioni e non solo queste le conosciamo pressoché a memoria. E ne andiamo addirittura orgogliosi.
Sono sicuro che, anche tu, in questo momento stia iniziando a realizzare quanto sia importante lo storytelling e quanto le persone desiderino ardentemente conoscere nuove storie.
Siamo fatti così, è un desiderio radicato nel nostro DNA. Lascia che te ne racconti una…
Olimpia, 776 a.C.
Questa potrebbe definirsi come la prima forma di marketing sportivo, ancora oggi presente: le Olimpiadi. Questo torneo, diventato poi leggenda, nasce come una semplice manifestazione locale, una gara di corsa (paragonabile ai nostri 200m piani) in onore di Zeus. E Corebo di Elis, un semplice fornaio dalle straordinarie doti atletiche, vince il primo Stadion, il nome ufficiale della corsa. Chi lo ricorderebbe se non avesse partecipato ai giochi di Olimpia?
Nessuno, è proprio grazie alla leggenda delle Olimpiadi, allo storytelling, che il suo nome è impresso nella storia.
Negli anni a venire, la voce si sparge, il numero di gare aumenta e questa manifestazione diventa così importante e così acclamata dalla folla che il popolo greco crea appositamente la Tregua Olimpica, un periodo di pace forzata nel quale anche le guerre in corso sono sospese. Un risultato che nessun “ufficio marketing” sarebbe così coraggioso da porsi come obiettivo.
“Questo è il potere dello sorytelling e del marketing sportivo. Talmente dirompente da interrompere anche le guerre.”
Ti è piaciuta questa storia? Allora, te ne racconto “Ancora una”.
Roma, 80 d.C.
800 anni dopo i primi Giochi Olimpici eccoci all’inaugurazione del Colosseo, l’anfiteatro più grande al mondo. Lo stadio dei gladiatori. Una media di 60.000 posti. Tutto esaurito, per tre mesi consecutivi. Per oltre 400 anni è fornace di storie leggendarie, scontri sanguinosi, esecuzioni e rappresentazioni storiche di antiche battaglie.
Il mito dei gladiatori diventa così potente che il popolo è disposto a pagare cifre folli pur di riuscire a bere il sangue di questi eroi leggendari, considerato come rinvigorente ed afrodisiaco.
“Una media di 60.000 persone per tre mesi consecutivi. Niente televisione, radio o social network. Solo storytelling”
Sorgono decine di scuole per gladiatori: le prime società sportive. Per alcuni combattenti l’obiettivo è la gloria eterna, per altri la libertà. Per il pubblico il sangue, il divertimento e le storie poi gli spettatori raccontano tornando a casa.
Quali storie puoi raccontare per avere il tuo “Colosseo” al completo?
“Ciò che lega i popoli ad una squadra o ad un campione sono le storie. O, per meglio dire, le emozioni legate alle storie.”
Raccontare una semplice storiella può scaldare ben poco i cuori, non lega le persone, difficilmente le riunisce intorno a un focolare. E sicuramente non riempie gli stadi.
Raccontare invece la vita, gli aneddoti e le emozioni dei giocatori, dei presidenti, degli allenatori di una società sportiva crea un legame che non ha età o barriere. Ti catapulta in quei momenti, allo scadere del tempo con il risultato in bilico. Alla scelta dei rigoristi, agli allenamenti intensivi, agli infortuni, alle sconfitte, ai trofei, alle litigate negli spogliatoi, alle storie divertenti.
E, aspetto più importante, riporta immediatamente grandi e bambini allo stadio, a cantare per la propria squadra, senza nemmeno rendersi conto di come si è arrivati al proprio posto. Tornano allo stadio perché, da qualche parte, una di queste storie è entrata nel profondo e li ha riportati davanti al fuoco di 6000 anni fa, ad Olimpia durante i Giochi, al Colosseo.
È un magnete per i tifosi, per gli sponsor ed è uno strumento fondamentale per il tuo lavoro, se ti occupi di sport marketing. È lo storytelling.